Il giusto equilibrio. Capitolo 5

1

Mi risvegliai nel veicolo di Mario, ma questa volta era l’airbag a tenermi schiacciato contro il sedile. Era accaduto ancora: a soli due chilometri dalla partenza, un’altra spora si era attivata, e il sonno mi aveva sopraffatto. Forse avevo avuto il tempo di rallentare prima di svenire, ma comunque finii contro un palo della luce. La macchina era distrutta, ma ero certo che a Mario non sarebbe importato.

Espulsi il parassita inerte dal naso; il fluido questa volta era meno denso. Mi resi conto della mia distanza dalla ‘Blink’, l’azienda dell’asettica camera bianca, e decisi che l’unica opzione era coprire la distanza rimanente a piedi.

Nel momento in cui elaborai questo piano nella mia mente, fui avvolto da un silenzio assordante. Girai su me stesso, scrutando l’orizzonte desolato. Ero solo, completamente solo. L’apocalisse non era arrivata con fragore o spargimenti di sangue, come i racconti popolari l’avevano sempre descritta. Era giunta in punta di piedi, silenziosa e insidiosa, lasciandomi come l’unico testimone di quel vuoto assoluto.

2

Continuo a vagare sulla strada, in un ciclo costante di incubi e lucidità. Quando il fungo prende il controllo, i miei sogni diventano paradisi di desideri esauditi. Nei momenti di chiarezza, elimino il corpo fruttifero del fungo con una scarica epilettica, raccolgo provviste, aggiorno questo diario e avanzo verso quella che spero sia la mia redenzione: un luogo libero dalle spore invasive.

La strada è un labirinto di pericoli e sfuggire all’illusione generata dal fungo sta diventando sempre più arduo. Dal cercare un’uscita dalla realtà, ora anelo disperatamente di riconquistarla.

Non posso nemmeno essere certo della mia presunta immunità al fungo; potrebbe essere solo un’altra illusione. Chissà, potrei già trovarmi su un albero insieme agli altri, inconsapevole della mia vera condizione.

Navigo in questa esistenza con una consapevole incertezza, in bilico tra la realtà e l’illusione, senza sapere quanto tempo mi resti davvero. Ma alla fine, chi è che lo sa?